domenica 30 aprile 2017

Avanti, insieme, per l'autogoverno della Toscana


Questo blog è nato per accompagnare il risveglio di tutti coloro che credono fortemente nelle autonomie territoriali; autonomie locali che sono esattamente lo spazio geopolitico necessario a chi crede nelle tradizioni, nelle libertà, nelle autonomie sociali.
Dopo aver sconfitto i vecchi e nuovi centralisti nel referendum italiano del 4 dicembre 2016, è tempo di andare avanti.
Per questo, il 4 marzo 2017, coloro che animano questo blog hanno deciso di partecipare alla fondazione di un nuovo movimento politico toscano, il cui nome provvisorio è "Toscana Stato - Comitato Libertà Toscana" (TS-CLT).

Sono necessari, in ciascun territorio della Repubblica italiana, nuovi soggetti politici che sposino, senza se e senza ma, una idea semplice ma radicale: il massimo autogoverno possibile per ciascun territorio che abbia una consistenza e una coesione storica, culturale, economica e sociale.
In Toscana, a nostro modesto parere, questa esigenza ha trovato una risposta nel nuovo movimento TS-CLT.
A questo nuovo "Comitato Libertà Toscana" hanno aderito molti esponenti dell'importante comitato "Toscani per il NO" e altri speriamo si aggiungeranno.
Il nuovo movimento ha messo online ieri, 29 aprile 2016, il proprio sito: http://www.toscana-stato.org/.
I lavori del nuovo sito e del nuovo movimento sono in corso e c'è bisogno di tutti.
D'ora in poi, vedrete meno interventi su questo blog e più contenuti sul sito del nuovo movimento.
Siamo convinti che questo 2017 sarà un anno decisivo per chi crede in una democrazia a misura d'uomo, nel controllo popolare su beni comuni e servizi pubblici universali, in una primavera delle autonomie locali, in una moltiplicazione di piccole repubbliche pacifiche e prospere, nell'antimilitarismo, nell'anticolonialismo, non solo in Italia ma in Europa e oltre.
Seguite il nuovo movimento sul suo nuovo sito, iscrivetevi alla lista postale dei promotori, scriveteci direttamente per saperne di più.
Intanto buon Primo Maggio a tutti!



domenica 16 aprile 2017

Contro tutti i governi corrotti e militaristi del mondo



Buona Pasqua a tutti.
Ricordiamoci, in questo giorno di speranza e liberazione, che uno dei motivi della nostra lotta per la libertà e l'autonomia è anche la realtà - solo in apparenza banale - che nella nostra modernità più piccole sono le repubbliche, più esse sono giuste e pacifiche.
E anche quando accade - perché purtroppo accade - che un governo corrotto e autoritario va al potere, più piccolo è il paese e meno pericoloso esso comunque rimane.
Questa riflessione anti-gigantismo (e anti-totalitarismo) fu rilanciata da Leopold Kohr nel suo famoso "Breakdown of Nations" del 1957 (pubblicato in Italia nel 1960 dalle Edizioni di Comunità, con il titolo - non molto felice a dire il vero - "Il crollo delle nazioni"). Un libro che anche don Lorenzo Milani poteva avere in mente, quindi, quando nel 1966 parlò al toscanista Alessandro Mazzerelli di un mondo di "ventimila sammarini".
In questi giorni di scontro, per fortuna al momento ancora verbale, fra due governi corrotti, militaristi, bugiardi, incompetenti - gli Stati Uniti d'America e la Corea del Nord - dobbiamo avere la chiarezza morale e la fermezza politica di opporci nettamente a entrambi.
Senza dimenticare, però, chi fra i due è l'elefante nella cristalleria del mondo.
Ci appelliamo con forza, quindi, alle forze decentraliste nostre sorelle negli Stati Uniti d'America: non mollate nel vostro gigantesco lavoro per incrinare l'apparato militare-industriale che domina la vostra tirannica Unione.
A tutti gli autonomisti e indipendentisti europei diciamo: facciamo la nostra parte; fermiamo l'espansionismo NATO verso est; smantelliamo le sue strutture militari permanenti; cominciamo a discutere del suo scioglimento.

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L'immagine è presa dalla piattaforma No Guerra No NATO.


domenica 2 aprile 2017

Comunità e borghi ancora sotto attacco




Come blogger di Diverso Toscana ho sostenuto diversi processi dal basso di unificazione dei comuni toscani, a condizione che venissero da un sincero moto popolare, che fossero ben calibrati rispetto alla necessità di custodire un territorio in modo più unitario, che - soprattutto - l'eventuale nuovo comune più ampio nascesse come vera comunità di borghi, cioè quartieri, rioni, borgate e frazioni.
Un comune-comunità più forte, insomma, al servizio dei suoi borghi, delle sue unità costituenti.
Posso dire che con questo nostro antico discorso civico sul rafforzamento dei comuni e dei borghi, certi annunci di unificazione dall'alto da parte di sindaci che si presentano come piccoli "Napoleone all'Elba", non c'entrano nulla?
Posso dire che se certi processi di unificazione sono falliti, per esempio all'Elba e nel Casentino, è anche perché dietro non c'era (non c'è a tutt'oggi) alcun progetto di rafforzamento delle comunità, ma solo smania di centralizzare ulteriormente risorse e potere?
Finché sono annunciate e guidate da una classe politica trasformista e subalterna al centralismo, noi diciamo un fermo NO a questi annunci di "unificazioni" dall'alto che mostrano una pericolosa tendenza anti-tradizionale, anti-ecologista e anti-sociale.
L'ultimo arrivato è il ricandidato sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli, che propone, come slogan elettorale della sua campagna per farsi rieleggere, l'annessione alla città dell'intera montagna, oltre che delle comunità di Quarrata, Agliana e Montale.
Propone in pratica, come si vede dalla mappa pubblicata oggi da Il Tirreno (nella foto), un comune grande quasi quanto la provincia, ovviamente governato in modo verticale (da lui).
L'aspirante super-sindaco, ovviamente, non parla (o parla e basta?) di quartieri e paesi a cui restituire una identità, di scuole e giardini da aumentare, di piazze e case del popolo da far rivivere.
Parla piuttosto di "risparmio" sui servizi e di "velocità" nelle pratiche.
Ci risiamo.
Insistono con il loro managerialismo, agli occhi del quale i nostri paesi non contano nulla.
Se anche le nostre frazioni sono sopravvissute ai disastri della cementificazione, devono comunque perdere identità, secondo lor signori illuminati "sindaci del Sì".
Devono essere ridotti a periferie dormitorio (per ricchi, quando sono belli; per poveri tutti gli altri).
Insistono, anche in questo, con il loro progetto di una pubblica amministrazione "dimagrita", che secondo loro "costerebbe meno", ma nella quale noi cittadini non contiamo più niente.