martedì 28 giugno 2016

Firme per il NO alla Boschi, a Verdini, ma anche a Renzi


Il nostro pugno di militanti per la difesa delle autonomie locali e del pluralismo nella nostra povera repubblica italiana ha dato una modestissima mano alla raccolta di firme promossa dal comitato nazionale per il NO alla riforma Boschi-Verdini e per l'abolizione degli aspetti più inquietanti del renziano Italicum.

Domani, mercoledì 29 giugno 2016, è praticamente l'ultimo giorno a Firenze. Qui la nostra segnalazione su Facebook. Come "Toscani per il NO", volevamo fare qualcosina di più, magari il prossimo sabato, ma ormai il tempo è esaurito. Raccomandiamo a chi è di Firenze e può di andare in piazza Tasso, domani, alla sede dell'ANPI, di non mancare. Vi troverà la stoica e coraggiosa Laura Abbozzo a ricevere cittadini di tutte le opinioni politiche e condizioni sociali. Dobbiamo costruire una larga e rinnovata unità popolare, per portare anche l'ultima firma in più che sia possibile.

Non abbiamo dati sulle firme raccolte. Invitiamo tutti a seguire e magari a registrarsi al comitato nazionale, per ricevere informazioni di prima mano. Il sito nazionale è http://www.iovotono.it/. Nel territorio fiorentino il principale riferimento organizzativo è stata l'ANPI provinciale.

E' molto importante fermare la riforma costituzionale, dicendo un bel no alla Boschi, a Verdini, ma anche a Renzi. Non gli avevamo dato fiducia perché realizzasse una svolta plebiscitaria, né avremmo mai pensato che una persona allevata alla politica negli enti locali, dopo cinque anni di presidenza provinciale e quattro anni da sindaco di Firenze, avrebbe avallato la riforma più centralista della storia della nostra povera repubblica. Ci ha sorpreso, è vero, ma ora stiamo reagendo. I nostri valori civici e il nostro amore per le autonomie locali si trasformano in resistenza. Forse siamo ancora pochi e deboli, ma non taceremo e non ci arrenderemo. Tenteremo fino all'ultimo di fermare questa assurda manovra.




mercoledì 22 giugno 2016

Il nostro comitato per il NO


Abbiamo aperto la pagina Facebook del nostro comitato di autonomisti toscani per il NO. Non sarà solo un gruppo virtuale, lo promettiamo.

Veniteci a trovare:
https://www.facebook.com/groups/toscaniperilno/

Oltre che per gli autonomisti, lo proponiamo come un punto di incontro per tutte le persone che negli anni si sono incrociate nella nostra rete di amicizia civico-liberale.

Riportiamo anche qui il primo post di presentazione:

Questo è un comitato di persone toscane per il NO al prossimo referendum sulla riforma costituzionale Boschi-Verdini.
Abbiamo deciso di formarlo all'incontro pubblico promosso da noi autonomisti toscani con Sergio Salvi, a Firenze, sabato 11 giugno 2016 scorso, quando ci siamo trovati in Oltrarno a Firenze, nella sala comunale dei Barnabiti, in Via S. Agostino 19.
Ha avuto un significato simbolico importante essersi ritrovati in un luogo dove ha sede anche l'ANPI, una associazione fondamentale per la difesa delle libertà repubblicane e delle autonomie locali.
Siamo autonomisti toscani (di tutte le possibili sfumature), attivisti sia socialisti che civico-liberali, radicali ed ecologisti, sostenitori della democrazia diretta in istituzioni che siano a misura d'uomo.
Molti di noi condividono una ispirazione anarchica e libertaria, declinata secondo una tradizione che in Toscana amiamo chiamare "libertina" (http://diversotoscana.blogspot.it/2010/12/che-vuol-dire-libertino-in-toscana.html).
Ci attiviamo per riunire toscani di ogni cultura e tradizione politica, perché la campagna per il NO al referendum ha bisogno di una nuova stagione non solo di trasversalità politica, ma di autentica unità popolare.

 

martedì 7 giugno 2016

Incontriamoci a Firenze con Sergio Salvi


Sabato 11 giugno 2016, alle ore 17, su iniziativa di Toscano Redini, si tiene un incontro a Firenze, in occasione della ristampa del volume di Sergio Salvi sull'identità toscana, presente l'autore. L'appuntamento si svolge nel saloncino dei Barnabiti in Via S. Agostino 19, in Oltrarno a Firenze, vicino al Carmine. Il locale ci è stato messo a disposizione, a un prezzo popolare, dal Consiglio di Quartiere 1 di Firenze.
Ci vediamo lì, un pugno di federalisti, autonomisti, indipendentisti, per parlare di cose toscane, di libertà in Toscana, di libertà della Toscana, in questo tempo di svolta centralista, che vorrebbero farsi benedire dal popolo con la minaccia di un ennesimo plebiscito.
Alzeremo la nostra piccola voce per segnalare ai baroni di oggi che qualcosa è cambiato, rispetto al 1860.
Il popolo toscano non affollerà docilmente i seggi per ratificare la loro volontà.
Useremo il voto, stavolta libero e segreto, con maggiore autonomia di pensiero.
Scommettiamo che sarà un bel NO alla svolta centralista delle riforme Boschi-Verdini.



Lapide commemorativa del
discusso plebiscito toscano del 1860
posta sotto il monumento a Leopoldo II
in piazza della Repubblica a Livorno

giovedì 2 giugno 2016

Un 2 giugno diverso


Questo del 2016 è un 2 giugno diverso.
Dobbiamo raccogliere le nostre forze di cittadini attivi, di ogni provenienza culturale e politica, di ogni condizione sociale e personale, in una iniziativa coraggiosa, ambiziosa, ma non impossibile.
Sulla base dei nostri studi e della nostra esperienza, siamo convinti che la stragrande maggioranza degli esseri umani interconnessi possa fare la differenza.
Se si può, perché non provare, quindi?
Possiamo assumerci, insieme, il compito di riaffermare, incoraggiare, potenziare l'autonomia e la responsabilità di ciascuna persona, sia nella sua individualità, che nelle sue liberamente costituite reti familiari, amicali, sociali, economiche, territoriali.
Ciascuna persona può - e quindi, secondo noi, dovrebbe - diventare sovrana, assumendosi la responsabilità della propria vita, dei propri cari, della propria terra.
La chiamata a fare il proprio dovere ha origine nel segreto di ciascuna coscienza, ma il suo svolgimento concreto avviene facendo la propria parte nel governo della rete di comunità di cui facciamo parte.
Dobbiamo, quindi, riscoprire e rilanciare i valori civici e liberali, civili e sociali, che ci hanno unito nel 1946 e nel 1989 e portare avanti i nostri cantieri di sempre:
- ricostruire la libertà, quindi la ricchezza, quindi la bellezza, di ciascuno dei nostri borghi;
- prendere in mano la responsabilità dell'autogoverno della nostra Toscana;
- salvare la repubblica italiana dall'ennesima tentazione centralista;
- conservare l'unità europea, proteggendola dalle illusioni tecnocratiche e dagli imprenditori dell'odio;
- lottare per la pace, opponendoci a tutti gli apparati militari-industriali.
Per essere fedeli a noi stessi, dobbiamo mostrarci all'altezza degli appuntamenti imminenti.
Il primo di essi, ormai ineludibile, è quello che il governo ha annunciato per l'autunno: il prossimo referendum costituzionale.
La riforma Boschi-Verdini è un attacco frontale alla libertà toscana, all'autogoverno della Toscana, alla sovranità delle persone che vivono e lavorano in Toscana.
Il fatto che siano stati dei legislatori toscani a portare avanti un progetto così centralista, così anti-europeo, così pericoloso, aggiunge una nota di ulteriore amarezza alla profonda delusione di coloro che hanno creduto che una nuova generazione di leader di centrosinistra potesse riunificare la nostra vecchia e malandata repubblica italiana.
Tuttavia non ci arrenderemo.
Al centralismo occorre dire NO, nell'interesse delle generazioni future della Toscana, dell'unità italiana ed europea, della pace mondiale.


Emblema del Comitato Toscano
di Liberazione Nazionale,
ancora una fonte di ispirazione,
settant'anni dopo
la proclamazione della prima
Repubblica italiana