sabato 6 agosto 2016

Come impedire ai cittadini di farsi una propria opinione


Attenzione!
I sostenitori della riforma Boschi-Renzi-Verdini, per impedire alla gente di leggerla e di capire cosa effettivamente essa contiene, ci bombardano con una serie di argomentazioni preventive, tutte capziose e strumentali: è da decenni che aspettiamo; meglio una brutta legge che nessuna legge; siamo stufi di essere contro a prescindere; volete dividere il nostro partito; volete la crisi di governo; ma che compagnia bislacca siete voi che avete dubbi, con Casa Pound, con il Salvini, con Brunetta, con i Cinque Stelle...
Abbiamo reso l'idea vero?
Fra tutti questi argomenti, il più scivoloso e pericoloso di tutti è quello di coloro che chiedono ora o promettono per dopo (dopo l'eventuale approvazione della riforma Boschi-Renzi-Verdini, ovviamente), un'altra "riforma della legge elettorale", per rimediare ai difetti dell'Italicum.
L'ennesima discussione sulla legge elettorale, insomma, come fumo negli occhi ai cittadini, per impedire alle persone di farsi una propria opinione sulla proposta di riforma.
Ci appelliamo non solo agli esperti e agli studiosi, ma a tutti i lavoratori e le lavoratrici del diritto, nei comuni, nella città metropolitana, nella regione, negli ordini professionali, nella magistratura, in tutte le amministrazioni pubbliche e private, locali e centrali, perché si mobilitino contro questa insensata avventatezza tecnico-giuridica.
Consentire l'approvazione di una legge costituzionale sbagliata, che concentra tutti i poteri a Palazzo Chigi, nella fallace aspettativa di avere una migliore legge elettorale - che è e resta una legge ordinaria - è la controprova dell'impazzimento del nostro ceto politico.
Dobbiamo ribadire con determinazione l'ovvietà che la elite al potere sta cercando di nasconderci: se si corrompe la Costituzione, nessuna legge elettorale ordinaria potrà risanarla.


Riccardo Nencini e Pierluigi Bersani
in una foto del 2013 (da Repubblica)
mentre maneggiano un busto di Garibaldi -
La si potrebbe definire una foto emblematica
dell'insostenibile leggerezza
delle loro posizioni politiche
(pro-riforma Nencini e tuttora incerto Bersani),
dell'avventatezza con cui maneggiano la Repubblica
(simboleggiata dall'eroe dei due mondi)




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