lunedì 8 agosto 2016

Il lato neocentralista della riforma


Un video in cui l'attivista e blogger Mauro Vaiani spiega uno dei lati meno noti e più pericolosi della riforma Boschi-Renzi-Verdini, la pericolosa deviazione neocentralista che essa contiene.



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Qui di seguito il testo integrale del discorso, pubblicato da Pisa, in Toscana, l'8 agosto 2016.

Salute a tutte le persone che mi ascoltano. 
Sono Mauro Vaiani, il blogger e l'attivista di Diverso Toscana.
Vi parlo dalla Toscana, ma questo discorso è per tutte le persone che devono decidere cosa votare al prossimo referendum costituzionale sulla riforma Boschi-Renzi-Verdini. 
La riforma ha tanti difetti. Non è solo scritta male. 
Accentra veramente troppo potere nelle mani di pochi. 
Informatevi e fatevi una vostra idea. 
Sul sito LibertàToscana.Eu abbiamo pubblicato dei link a testi originali, commenti scientifici, prese di posizione critiche. 
Vorrei la vostra attenzione, però, su un punto della riforma che sui media non viene sufficientemente messo in luce. La riforma Boschi-Renzi-Verdini propone un neocentralismo che mette fine al regionalismo, alla repubblica delle autonomie, alla sussidiarietà. Si dissolve un antico sogno federalista che è stato tante volte tradito, ma che pure ha l'indubbio merito di aver riconciliato gli Italiani e di averci tenuti attaccati all'unità con tutti gli Europei. 
Sia chiaro che l'autonomia finanziaria e organizzativa dei comuni e delle regioni è sotto attacco da decenni, ma con la mentalità centralista del gabinetto del presidente Renzi, o di un ministro come Del Rio, gli enti locali sono ridotti a piatire soldi e permessi da Roma, con il cappello in mano, persino per il restauro di una scuola o per la realizzazione di una pista ciclabile. Si vogliono governare i territori italiani, che sono fra i più delicati, preziosi, fittamente abitati del mondo, con una serie di arroganti decreti “sblocca Italia” scritti nel chiuso delle cabine di regia di Palazzo Chigi. Non scriviamo in Costituzione questo dispotismo!
Non solo questa riforma Boschi-Renzi-Verdini toglie alle autonomie locali molte competenze. Non solo viene cancellata ogni previsione di reale federalismo fiscale. Non solo si dice a parole di aver fatto un “Senato delle autonomie”, che è privo di ogni reale potere e servirà solo come rifugio di trombati e imputati. C'è di più e di peggio. 
Nel quarto comma del nuovo articolo 117 della Costituzione, così come proposto dalla riforma, è stata addirittura inserita inserita una facoltà per il governo di fare leggi su tutto. Norme ultra-centraliste, nel nome di un vaghissimo principio di “unità giuridica o economica” della Repubblica, potranno passare come un rullo compressore sopra qualsiasi autonomia regionale e locale. Non c'è bisogno di tanta fantasia per capire che da ciò potranno derivare una serie di imposizioni dall'alto sulla testa delle comunità locali, dal ponte di Messina al deposito unico delle scorie nucleari, per esempio. 
Ora, starete pensando che queste norme centralizzatrici potranno essere fermate da una coalizione di rappresentanti regionali e comunali nel nuovo Senato. Sbagliato! 
Queste leggi centraliste, come dice chiaramente il quarto comma del nuovo articolo 70, saranno a prevalente competenza della Camera. Con la maggioranza assoluta dei membri della Camera, ogni proposta di modifica del Senato potrà essere ignorata. 
Ecco, questo potente meccanismo di centralizzazione del potere ora può essere fermato solo da un voto popolare per il NO. Un voto NO di fiducia nella cultura, nelle capacità, nelle energie dei nostri territori, delle nostre comunità, dei nostri movimenti civici, della nostra società civile, città per città, borgo per borgo, paesino per paesino. 
Vi sembrerà un po' forte, ma voglio dirlo: il neocentralismo italiano è un pericolo non solo per le nostre autonomie locali, ma per l'unità europea, per la pace nel Mediterraneo. Accrescere il potere di quelli che sono installati a Roma, finirebbe solo per renderli più arroganti e imprudenti anche in politica estera. E' una cosa che abbiamo già visto accadere sia in occidente, a Parigi, che in oriente, a Istambul. Invito tutte e tutti, quindi, a riflettere sui pericoli del neocentralismo. 
Dieci anni fa, nel 2006, tanti avrebbero voluto rafforzare le autonomie, ma la maggior parte disse NO al cancellierato proposto da Berlusconi. Oggi, nel 2016 ci viene proposto non un cancellierato, ma l'elezione di un podestà d'Italia e la cancellazione delle autonomie locali. Di tutte. 
Sono in pericolo sia le autonomie speciali che quelle ordinarie, sia quelle storiche e culturali, sia quelle economiche e sociali.
In passato siamo stati divisi, ma ora dobbiamo unirci, tutti insieme, da destra a sinistra, vecchi e nuovi movimenti, da nord a sud, dal Tirolo alla Sicilia, dalla Sardegna al Salento, con attaccamento, coscienza, onore, in una nuova unità popolare. 
Dobbiamo dire serenamente e gioiosamente NO a questa proposta, per difendere la nostra storia europea e le nostre preziose tradizioni e libertà.
Per testi e approfondimenti, visitate LibertàToscana.Eu
Grazie del vostro prezioso tempo e della vostra considerazione. 

Mauro Vaiani

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