Questa giornata di martedì 22 novembre - Santa Cecilia! - con
Ignazio Marino a Firenze, Campi Bisenzio e Prato, ci ha fatto conoscere meglio una persona in gamba, competente e - considerato come è stato trattato dai potenti e dai media - davvero incredibilmente privo di rancore, molto autocritico, mite.
Ci ha anche portato una enorme quantità di stimoli contro-egemonici e di riflessioni anticentraliste. Da studioso, da chirurgo, da senatore incaricato di studiare il sistema sanitario nelle sue 21 organizzazioni locali, da sindaco di Roma, Ignazio Marino, che pure non ha una cultura federalista o autonomista, ha toccato con mano e oggi denuncia i guasti del centralismo insensato che, con bulimia di potere, il governo Renzi-Delrio-Boschi-Verdini sta perseguendo.
Con Marino, discutendo del suo libro - "Un marziano a Roma" - e dell'attualità politica - il suo NO al referendum - abbiamo potuto riflettere su temi come:
- il disastro delle grandi aziende semi-private dell'acqua e degli altri servizi pubblici falsamente e impropriamente privatizzati, creando nuove insuperabili ingiustizie sociali e territoriali; ovunque si creano le cosiddette "super-utility" si allontano i servizi dai loro legittimi titolari, che sono i cittadini, oltre a cancellare posti di lavoro qualificati e centri di competenza dal territorio; competenze di cui poi si sente la mancanza nei momenti di crisi, in cui è messa alla prova la resilienza di un territorio;
- il pluri-decennale attacco normativo e finanziario all'autonomia dei sindaci e dei loro territori, sistematico da quando si sono saldati il rigurgito del centralismo statalista italiano e la dittatura europea dell'austerità; ai sindaci di oggi si sono lasciati margini di autonomia drasticamente ridotti, rispetto persino agli standard di cui godevano gli amministratori della precedente fase storica, prima delle riforme dei primi anni novanta;
- il tentativo di tener nascosta alla gente la verità che nessun sistema sanitario serio, che si fondi su elementi di prevenzione, di inclusione sociale, di assistenza capillare, può essere allontanato dal territorio, perché è un sistema politico e geopolitico, non una semplice somma di aziende o servizi; Marino ha bene spiegato come, con il neocentralismo, si finisce per penalizzare i sistemi che avevano raggiunto risultati migliori (come la Toscana), mentre si lasciano nell'irresponsabilità e nel degrado i sistemi che - a causa del clientelismo alimentato dallo stato - sono rimasti indietro (come la Sicilia); il centralismo ci riporterà al tempo delle mutue di classe e di corporazione e cristallizzerà le divisioni, le ingiustizie, gli sprechi;
- con l'affastellarsi di leggi sempre più confuse e di interpretazioni sempre più strumentali, Palazzo Chigi e i suoi prefetti stanno letteralmente ponendo fine alla certezza del diritto in Italia; questo, da parte di un premier che è stato sindaco e che aveva promesso di abolirli, i prefetti, è davvero duro da accettare; oltre al danno, la beffa;
- la cacciata di Marino (ma anche di altri sindaci, ormai) andando di nascosto a chiudersi da un notaio, invece che sfiduciarlo apertamente come prevede la legge (e come fecero, per esempio, i nostri
ribelli toscani di Sesto Fiorentino), è un ulteriore segno di degrado centralista; si devono eseguire gli ordini dei vertici della propria fazione, ormai, e non c'è più un minimo di galateo istituzionale da rispettare; è un degrado vergognoso; i partiti sono diventati piramidi i cui faraoni capricciosi, se ritengono, possono imporre il loro volere senza più rispetto di alcuna procedura, senza tenere più in conto alcun principio di sussidiarietà; non c'è più nemmeno il senso delle proporzioni - persino un tipetto non certo umile e non meno prepotente di Matteo Renzi, tal Amintore Fanfani, lasciava più potere ai suoi segretari provinciali DC, ai suoi tempi.
Riportiamo qui una piccola cronaca essenziale di questa bella giornata:
- alle 16.30 alla casa del popolo Il Progresso, Marino ha incontrato la stampa toscana
- alle 17.30 ha parlato, intervistato da Marcello Mancini, con un folto pubblico nel teatro de Il Progresso
- alle 19,10 è stato intervistato via telefono da
Controradio, da Domenico Guarino
- alle 20.00 è intervenuto all'apericena del Circolo Rinascita di Campi
- alle 21.30 ha parlato nella bella e grande sala del circolo Cherubini di Grignano a Campi, intervistato da Brunello Gabellini
Presto pubblicheremo una piccola rassegna di foto!